venerdì 27 aprile 2007

vedo il mondo da un oblò


Aria di primavera.
Aria calda che ti fa sudare, che ti fa sognare qualche giorno di agognata vacanza e di pura libertà. Solo una bella vacanza dove l'unica preoccupazione sta nello scegliere il colore del costume o se dormire ancora un po' piuttosto che prendere della focaccia libidinosa sotto casa..

Esci e senti gli uccellini cantare, le rondini in volo festanti e i merli che godono quando parte l'irrigazione.
Decidi di fare una passeggiata nel parco e ti accorgi che tutto prende vita; per qualche istante la frenesia quotidiana viene congelata. Vieni assorbito dallo splendore della natura contemplando il glicine che adorna un vecchio balcone o ammirando il sole tramontare.

Peccato che a rompere l'idillio ci siano i tuoi stessi occhi che lacrimano, il naso che piange impazzito e il fischietto in gola che ti placca e non si stacca nemmeno a piangere, come una cozza ancorata allo scoglio.
Imbottita di medicine con la controindicazione (da non sottovalutare) di sonnolenza le piante ai miei occhi si tramutano in bestie feroci, il polline in arma letale e i meravigliosi fiori in terroristi vegetali...

Grazie alle mie fantastiche pastigliette antistaminiche magiche vedo il mondo come da un oblò patinato dove son capace di addormentarmi di netto mentre le persone mi parlano...ops.
Senza tralasciare che i miei riflessi potrebbero essere paragonati a quelli di un bradipo stanco.


Ma non facciamoci troppo caso è pur sempre la stagione dell'amore e allora..
viva la primavera!
etchì

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