venerdì 6 aprile 2007

Il Nuotatore

Sulle note di Allevi stamattina cerco di scrollarmi di dosso il sonno che si è impossessato di me tutta questa lunga notte e di stirarmi i muscoli rattrappiti ma l'unica cosa che mi riesce è viaggiare con la mente in posti lontani.. anzi un luogo determinato c'è, un'immagine che non demorde a lasciare i miei pensieri.
Il mare, il vento, la calura che ti fa sentire pesante, il rumore delle onde che si infrangono contro gli scogli, la salsedine..libidine.
Chiudi gli occhi Sara....
ed ecco che improvvisamente mi ritrovo li a nuotare, bracciata dopo bracciata, con la netta percezione di essere viva, mi godo la mia individualità e la mia fisicità fondendomi con l'acqua. Mi sento pienamente parte di questo mondo. Per un attimo tutti i problemi scompaiono, le paure, le ansie, i timori, le lacrime, le disgrazie scivolano via bracciata dopo bracciata e mi sento bene, stramaledettamente bene.
Il corpo che si sforza come quando fai tre balletti di fila e non hai più fiato, ma grinta da vendere.
In lontananza vedi a fatica le barche a vela che si stagliano fiere nell'orizzonte mare e il sole acceca gli occhi tanto da stordirti. E allora continui la tua esplorazione che è più introspettiva che marina, fino a quando i tuoi muscoli sono davvero stanchi e il respiro affannoso.
Uscire poi dall'immenso mare e sentire un brivido ghiacciato, lo stesso che ti riporta realisticamente al tuo universo quotidiano. Eppure lo senti che qualcosa di diverso c'è, sei in pace con te stesso, lì sdraiato, con i capelli fradici e gli occhi che brillano guardando il cielo spoglio di nuvole con solo qualche gabbiano che improvvisa una danza sopra i bagnanti.
Ti lasci andare per una volta, ti lasci prendere lasciva dal sole e socchiudi gli occhi, pensando al nulla..
Nel nulla, un rumore assordante mi distoglie dal mio mare, il campanello. Ecco il brivido.

1 commento:

Wilkie ha detto...

Uhm... da come scrivi potresti essere un pesci o un acquario...

:)

W.