lunedì 7 maggio 2007

We all love Renzo

Due giorni fa ho visto un frammento dell'intervista di Renzo Piano da Fazio (ahimè sono sempre in ritardo), dove esponeva i propri progetti, parlando di architettura, arte e il suo punto di vista sull'ambiente e la (limitata) capacità di creare umana.
Avendo una grande ammirazione per il suo estro e la sua capacità di combinare opere immanenti in contesti sociali ed ambientali non sempre facili, ho ascoltato bene tutto ciò che diceva.
Ora sta lavorando al museo della scienza a San Francisco nel Golden Park, dove ha riutilizzato il 100% dei resti del vecchio edificio e ha ideato una copertura del tetto con tre specifici tipi di graminacee capaci di vivere senza un impianto di irrigazione e grazie alle quali, sfruttando l'umidità naturale prodotta, non sarà necessario, all'interno dell'edificio, l'impianto di condizionamento.
Mi sembra fantastico.

Quello che però mi ha colpito è l'approccio diverso etico o no, nei confronti di edifici elevati al cielo.
Si parlava di skyscrapers, di quei bestioni alti più di 300 metri che si stagliano sempre più frequentemente nei cieli delle metropoli; sono visti oggigiorno come simboli fallici (beh diciamo che ne è esempio lampante e un po' imbarazzante la Torre Agbar di Jean Nouvel a Barcellona) ma soprattutto la quintessenza del potere e di un orgoglio spregiudicato elitario.

Mentalità nettamente contraria a quella degli anni "bui" del Medioevo dove si facevano ingenti investimenti in cattedrali e monumenti.
Era quasi una sfida con l'uomo stesso per raggiungere le vette artificiali più alte in segno di dono e devozione a Cristo.
Stessa voglia di raggiungere il cielo, interpretazioni diverse?

Sconvolgente.




1 commento:

Anonimo ha detto...

Certo può sembrare strano che lo stesso desiderio di arrivare al cielo abbia due interpretazioni così diverse...ma l'uomo è sempre stato attratto delle strutture e da tutto quello che lo eleva in altoperchè da sempre ha dentro quella cosa che lo spinge a dire: no, su ci deve essere per forza qualcosa di più (che si chiami Cristo, Allah, potere...)qualcosa a cui l'uomo, appunto, tende, lo brama, non è mai pago! E' più in su ne sono certo! è il grido che si eleva da sempre...e chi smorza questo grido è un uomo alla fine, perchè ha perso la capacità di cercare, che è molto più importante del trovare!
bose